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L'idrogeno in un contesto di medio e lungo termine potrà offrire nello scenario energetico futuro molti vantaggi. Per poter arrivare ad una sostituzione dell'uso dei combustibili fossili con l'idrogeno per l'auto-mozione dobbiamo tener presente, onde evitare facili ottimismi per il futuro e continuare imperterriti oggi a "bruciare" petrolio, e riflettere su quanto segue:
L'idrogeno molecolare può produrre energia se combinato con l'ossigeno
H2 + ½ O2 -----------? H2O + 286 KJ/mol
ma non possiamo considerarlo una fonte primaria di energia perché allo stato molecolare non esiste sulla terra.
Non possiamo oggi considerarlo, in senso stretto, un combustibile perché lo si può produrre solamente utilizzando energia.
H2O + 286 KJ/mol -----------? H2 + ½ O2
Inoltre l'idrogeno, secondo il metodo scelto per produrlo, può essere un elemento energetico "pulito" o "sporco".
Dalle considerazioni fin qui fatte risulta evidente che l'idrogeno è un vettore di energia molto flessibile che può essere usato in molti modi: come "combustibile" in motori specifici e in celle che producono energia elettrica e calore.
Per queste sue peculiarità l'idrogeno è considerato il sostituto per eccellenza dei combustibili fossili per l'auto-trazione.
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Ovviamente quanto detto rappresenta uno scenario possibile dopo aver risolto una serie di problematiche logistiche molto articolate che prevedono tempi lunghi di risoluzione.
I nodi da risolvere sono legati ai seguenti argomenti:
- trovare il sistema o i sistemi più convenienti di produzione di idrogeno molecolare tenendo presente il bilancio energetico e l'impatto ambientale;
- trovare, per ogni mezzo di trasporto, il sistema di immagazzinamento del gas idrogeno adatto per consentire un'autonomia di percorrenza adeguata: pensiamo alla differenza tra un aereo, un'automobile ed un motociclo;
- trovare modi sicuri di lavorare il gas tenendo presente che è molto volatile, che ha bisogno di poca energia per iniziare la combustione e che può bruciare in un range di concentrazioni ampio partendo da un valore minimo del 2%;
- trovare sistemi di trasporto e di distribuzione adeguati alle sue caratteristiche di gas a bassa densità, al fatto che risulterà necessario comprimerlo e liquefarlo, con grande dispendio di energia.
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Sono interessanti le ipotesi e le ricerche che cercano di collegare il significato di vettore di energia, stato che caratterizza sia l'idrogeno che l'elettricità, per un loro utilizzo abbinato e sinergico. Una intelligente applicazione che può risolvere anche la problematica della produzione di idrogeno.
Il tema dell'energia è stato affrontato nell'ottica della definizione che la vede come l'attitudine a compiere lavoro; inoltre abbiamo analizzato come, fino ad oggi, tutto il processo produttivo si sia basato sull'ottenere energia quasi esclusivamente bruciando combustibile fossile e che questo processo ha cominciato ad influenzare in modo sempre più preoccupante l'effetto serra con ciò che ne consegue per l'equilibrio ambientale del nostro pianeta.
Quello che si può cominciare a dire, per ipotizzare una nuova visione per il futuro, in cui possano coesistere sviluppo e salvaguardia dell'ambiente, è che bisogna iniziare a considerare le fonti di energia disponibili non più come una risorsa, che proietta e sviluppa principi organizzativi finalizzati all'accumulazione ed al profitto che generano uno sfruttamento delle risorse per la crescita del mercato, ma come un patrimonio comune al quale è possibile, per tutti, accedere tenendo sempre presente la dimensione finita ed esauribile di queste fonti.
Il concetto di base da sviluppare è la possibilità dell'accesso sia che si parli di fonti di energia, come di istruzione. L'istruzione garantisce la possibilità di conoscere, quindi anche di porre e porsi delle domande quali ad esempio se non è un'illusione credere che attraverso la scienza e la tecnologia l'uomo possa trasformare il mondo.
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