|
Nel capitolo "Breve storia dell'energia" abbiamo visto che la termodinamica è la disciplina che si occupa della trasformazione del calore in lavoro.
Ricordiamo che nella termodinamica un sistema è considerato aperto quando può scambiare materia con l'ambiente esterno al sistema, è il caso del sistema vivente, viceversa se non ci si trova in questa condizioni il sistema viene definito chiuso.
Dobbiamo ricordare ancora alcune cose della termodinamica ed in particolare che un sistema si definisce termodinamicamente isolato se non può scambiare energia calorica con l'ambiente esterno, mentre si definisce isolato se non può scambiare né energia, né materia con l'esterno.
Diamo ora, perché molto importante per il tema trattato in questo capitolo, la definizione che Il'ja Pregogin ha dato al secondo principio di termodinamica che, ricordiamo, postula che un sistema isolato evolve verso una condizione di equilibrio. "... Se riscaldiamo una parte di un corpo macroscopico e poi isoliamo termodinamicamente questo corpo, la sua temperatura diventa uniforme..."
Il fatto che la temperatura diventa uniforme corrisponde all'entropia massima del sistema, ovvero al disordine massimo. Essa è irreversibile senza apporto di energia e rappresenta quello che viene chiamato "freccia del tempo" che attribuisce una storia alla materia.
Il secondo principio della termodinamica ci fa intuire come la condizione di calore uniformemente diffuso e quindi inutilizzabile per produrre lavoro sia la situazione a cui l'universo tende, in altri termini ci introduce al concetto di "morte termica" dell'universo.
|
|