| Il sistema dei trasporti |
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In questo scenario il tema dei trasporti è particolarmente interessante per due aspetti: il primo per la correlazione tra il consumo di energia e le problematiche ambientali, legate alla presenza di biossido di carbonio nell'atmosfera, quindi all'effetto serra; il secondo, pensando nella logica del picco di Hubbert, alle conseguenze derivanti dall'inesorabile e forse anche rapido esaurimento del combustibile. 
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Fra i mezzi di automozione, in particolare l'automobile è considerata da tutti oggi il veicolo più comodo per spostarsi da un posto all'altro considerando che ci sono luoghi raggiungibili, facilmente, solo con questo tipo di mezzo di locomozione. Questa "comodità" la paghiamo cara non solo per i costi di acquisto del mezzo, del carburante eccetera, ma anche e forse in modo prevalente per il fatto che l'automobile provoca un forte inquinamento i cui costi si riversano sulla collettività. Ricordiamo che "bruciando" carburante, derivato dalle fonti non rinnovabili di energia, i combustibili fossili, le automobili emettono nell'aria: il biossido di carbonio, responsabile del riscaldamento del globo, il biossido di zolfo e gli ossidi di azoto, responsabili delle piogge acide, e le polveri sottili che rappresentano una nuova e pesante minaccia per la nostra salute.
Le automobili, che costituiscono più del 75% di tutti i veicoli a motore e che sono in fortissima espansione soprattutto nei paesi considerati emergenti, quali ad esempio la Cina e l'India, oltre all'inquinamento con tutti i relativi costi, producono ulteriori ingenti esborsi a causa delle congestioni stradali, degli incidenti, dei ritardi nello spostamento delle persone e delle merci, per il consumo di spazio, strade, autostrade, parcheggi,ecc. spazi ormai molto preziosi e sottratti, ad esempio, al verde. 
Come abbiamo esplicitato l'effetto serra è estremamente importante per la sopravvivenza sul nostro pianeta e la quantità di anidride carbonica presente nell'atmosfera incide in modo significativo sulla qualità della vita. Per questo motivo è ritenuto, quasi da tutti, estremamente importante tenere sotto controllo i processi della vita quotidiana che generano emissione di biossido di carbonio ed in particolare i processi che generano produzione di energia. 
L'automobile, per esempio, utilizza e trasforma l'energia contenuta nei combustibili fossili emettendo in un anno una quantità di anidride carbonica pari al suo peso. Per fornire un'idea di quello che accadrà citiamo le previsioni che sostengono che nei prossimi 25 anni, i paesi in via di sviluppo incrementeranno del 75% l'emissione di biossido di carbonio, quantità di circa tre volte superiore a quella prevista per i paesi a industria matura. 
Sicuramente sulle automobili si può lavorare per aumentarne l'efficienza nella direzione della riduzione dei consumi di carburante e di conseguenza per la riduzione dell'emissioni di anidride carbonica, ma esaminando le proiezioni sugli aumenti dei veicoli circolanti previsti per i prossimi anni lo sforzo, anche se indispensabile non fosse altro per il risparmio energetico, è vanificato nell'ottica dell'impatto ambientale. Ricordiamo, a supporto di quanto detto sopra, che nonostante l'aumento considerevole di efficienza nella costruzione dei motoveicoli il consumo di carburante fossile è in continuo aumento. Ad esempio i dati relativi agli Stati Uniti dicono che nel periodo compreso tra il 1930 ed il 2000 il consumo di combustibile per automobile è quadruplicato passando da circa 600 litri/anno a 2.400 litri/anno. A questo dato si può aggiungere, sempre per gli USA, quello relativo al parco di autoveicoli immatricolati al 2000 che vede 215 milioni di mezzi ovvero il 30% del totale mondiale con un consumo valutato al 7% del totale di energia primaria prodotta nel mondo. 
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