Capitolo correlato >> | STORIA DEI RIFIUTI |
In natura non esistono rifiuti
In natura gli organismi viventi fanno parte di una rete di relazioni schematizzata dal ciclo: produttori, consumatori e decompositori. Ciò che non serve più ad un organismo diventa utile ad altri, scongiurando qualsiasi tipo di spreco.
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L’essere umano ha prodotto rifiuti in grande quantità. Il modo utilizzato per liberarsi dai rifiuti che sono andati accumulandosi nel tempo ha continuato ad essere essenzialmente come quello antico: scaricarli altrove, magari abbastanza lontano in modo da non generare disturbo, oppure bruciarli.
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| | ITALIA | | |
I rifiuti vengono classificati secondo la loro origine e le loro caratteristiche. |
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Composizione dei Rifiuti Solidi Urbani La percentuale delle diverse componenti dei rifiuti urbani varia secondo le regioni, la tavola rappresenta una stima approsimativa che si può ritenere valida per tutte le realtà urbane. |
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Il tasso di crescita più elevato è stato registrato nel periodo dal 1995 al 2000, quando la quantità di rifiuti urbani prodotti è aumentata del 12,2%, con un tasso medio annuo pari al 2,4%. |
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Smaltimento dei rifiuti La politica della gestioni rifiuti è ancora fortemente orientata alle discariche dove viene stoccato il 67,1%. Il 24,2% dei rifiuti segue altre strade (compostaggio, riciclaggio) mentre soli il restante 8,7% dei rifiuti viene incenerito tramite gli inceneritori o termovalorizzatori. Non è possibile continuare a produrre rifiuti al ritmo attuale, pensando di risolvere il problema del loro accumulo solo con lo smaltimento, perché significa non tenere conto di due fatti fondamentali: le risorse naturali non sono illimitate, così come limitata, è la capacità di carico di un ecosistema (carrying capacity). Ecologia
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Osservatorio Nazionale sui Rifiuti: http://www.osservatorionazionalerifiuti.it/home.asp APAT: http://www.apat.gov.it/site/it-IT/Temi/Rifiuti/ ERMES: http://www.ermesambiente.it/ermesambiente/rifiuti/index.htm Borsa Rifiuti: http://www.borsarifiuti.com/ Altre informazioni: http://www.greenpeace.it/inquinamento/rifiuti.htm |
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Rifiuti Urbani Pericolosi - RUP I rifiuti urbani pericolosi sono in gran parte pile e farmaci che devono essere raccolti separatamente per poter essere smaltiti in modo corretto e sicuro, evitando di provocare danni all’ambiente e alla salute. La produzione pro capite di rifiuti pericolosi è cresciuta, rispetto al 2002, del 6% nelle regioni del Nord e del 30% in quelle del Sud. |
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Il ruolo dell'Unione Europea è quello di contribuire alla prevenzione dei rifiuti e di promuovere il riciclaggio informando i consumatori, sostenendo la ricerca e lo sviluppo tecnologico di nuovi materiali a tutela dell'ambiente e di promuovere i mezzi per fornire prodotti usando meno risorse. Gestione dei Rifiuti: http://europa.eu.int/scadplus/leg/it/s15002.htm Si deve interrompere il legame esistente tra lo sviluppo economico e le crescenti quantità di rifiuti. http://europa.eu.int/comm/environment/youth/waste/whateurope11_it.html |
L'obiettivo dell'Unione Europea è di ridurre lo smaltimento finale dei rifiuti del 20 % rispetto al 2000 entro il 2010 e del 50 % entro il 2050. Per fare ciò è stata redatta una strategia che stabilisce alcune priorità e dei principi chiave: |
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Priorità
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Principi chiave
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Ogni anno nell’ Unione Europea si gettano 1.3 miliardi di tonnellate di rifiuti, di cui 40 milioni di tonnellate a rischio, a questi si aggiungono più 700 milioni di ton. di rifiuti che provengono dall’agricoltura. La produzione di rifiuti urbani in Europa è di 198 milioni di tonnellate. Considerando la popolazione UE di 375 milioni di abitanti, ogni abitante in Europa produce ogni anno 527 kg di rifiuti. Tra il 1990 e il 1995, la quantità di rifiuti prodotta in Europa è aumentata del 10 %. In questo modo, entro il 2020 getteremo il 45 % di rifiuti in più rispetto al 1995. |
Nonostante gli sforzi nel recupero e nel riciclaggio, la discarica resta la soluzione ancora più praticata per il 54% dei casi. Il 27% dei rifiuti urbani entra nella filiera del riciclaggio o del compostaggio. Il 19% restante dei rifiuti è avviato all'incenerimento con o senza recupero di energia (termovalorizzatori). Ogni Europeo produce 14 kg. l’anno di rifiuti derivanti dalle attrezzature elettriche ed elettroniche, questo tipo di rifiuti è quello che aumenta più velocemente, si pensa che potrebbe raddoppiare in 12 anni. |
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La produzione dei rifiuti elettrici ed elettronici deve essere necessariamente ridotta. Questo è il primo monito contenuto nella Direttiva 2002/96/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 gennaio 2003 che richiama gli Stati membri alla prevenzione della produzione dei rifiuti ed al contestuale reimpiego e riciclaggio, in modo da ridurne il volume da smaltire. Elettrodomestici, sei obiettivi per evitare inquinamenti:
Ogni anno, navi cariche di materiali difficilmente riciclabili o smaltibili, come plastica e vecchie apparecchiature elettroniche, salpano dai porti britannici verso l'Asia. |
| | PREVENZIONE | | |
La Prevenzione richiede il controllo ed il miglioramento continuo delle prestazioni e dell’efficienza ambientale, coinvolgendo il sistema produttivo. In particolare
Le imprese, inoltre, possono accedere ai finanziamenti comunitari, per il periodo 2000-2006, predisponendo, in conformità delle richieste contenute nei bandi in preparazione da parte delle Regioni, adeguati progetti che, perseguendo il principio della sostenibilità ambientale, realizzino le azioni sopra esposte. (Indicazioni dal Ministero Italiano dell’Ambiente)
| | RICICLAGGIO E RECUPERO | | |
Il Decreto Legislativo 22/97 (Decreto Ronchi), dopo la prevenzione e la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti, assegna un ruolo centrale alla Gestione Integrata dei Rifiuti. Il rifiuto deve, quindi, essere gestito in modo da conseguire obiettivi di riciclaggio e di recupero e, ridurre il flusso dei rifiuti avviati allo smaltimento. Per i rifiuti urbani la gestione integrata richiede la realizzazione di obiettivi minimi di raccolta differenziata e di riciclaggio e, in secondo luogo, la produzione e l'utilizzo di combustibile da rifiuto. Sotto il profilo organizzativo, inoltre, è necessario che in ciascun ambito territoriale i Comuni attivino adeguate forme di cooperazione e coordinamento per razionalizzare la gestione dei rifiuti. Per quanto riguarda i rifiuti speciali, le attività di riciclaggio e recupero sono favorite con apposite semplificazioni delle procedure amministrative di autorizzazione. Infine, sono stabiliti specifici obiettivi di recupero e riciclaggio dei rifiuti da imballaggio ed è dettata una specifica disciplina per la gestione di tali rifiuti. |
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Le strategie del riuso e del recupero si concentrano essenzialmente in due azioni:
I rifiuti in quest’ottica assumono "valore di risorsa”. (Riciclaggio) |
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