L’aumento della pressione sull’ambiente deriva direttamente dalla crescita del numero della popolazione mondiale, associata al rapido sviluppo delle tecnologie, che permettono di sfruttare le risorse del pianeta su una scala mai conosciuta prima.
“Il rapido incremento della popolazione mondiale, secondo le stime passerebbe dagli attuali 6,5 miliardi di persone a circa 9,1 miliardi entro il 2050, potrebbe avere gravi conseguenze sulla sicurezza non solo per un paese o una regione, ma per il mondo intero”.
Elenco nazioni per numero di popolazione: I numeri dello squilibrio: |
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Rapporto delle Nazioni Unite sulla Popolazione del Pianeta 2002
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In Africa si è ancora al 5,7, e ben oltre 6 nell’Africa tropicale, dove il controllo delle nascite resta praticamente sconosciuto. Dove la fecondità è bassa, la speranza di vita è alta Dove la fecondità è alta, la speranza di vita è bassa Attualmente si ritiene che circa un terzo delle gravidanze, pari a 80 milioni l’anno, siano indesiderate o capitino al momento sbagliato. |
Se le donne potessero avere il numero di figli che desiderano, in molti paesi le dimensioni medie delle famiglie si ridurrebbero a poco più di 1 figlio. I futuri livelli di fertilità nella maggioranza dei paesi in via di sviluppo potrebbero scendere, ad un certo punto del 21° secolo, sotto i 2,1 figli per donna, cioè sotto il livello necessario ad assicurare il rimpiazzo della popolazione nel lungo termine. Il Rapporto considera, inoltre, il probabile impatto demografico prolungato dell’epidemia di HIV/AIDS nei paesi maggiormente affetti. La dinamica dell’epidemia si assume rimanga invariata fino al 2010. “World Population Prospect 2002" UN - Rapporto delle Nazioni Unite sulla
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38 milioni di persone nel mondo sono state infettate dal virus HTV che causa l’AIDS Ogni giorno 6.000 africani muoiono di AIDS e altri 11.000 vengono contagiati. Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) – UNAIDS |
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L’epidemia di HIV in Africa sta alterando il futuro demografico della regione. Nello Zimbabwe, senza l’AIDS, l’aspettativa di vita nel 2010 sarebbe di 70 anni, ma con l’AIDS, ci si aspetta che precipiti sotto i 35 anni. Queste aspettative di vita sono molto più simili a quelle del Medio Evo che a quelle dei tempi attuali. |
Le donne si infettano ad una età più giovane rispetto agli uomini, perché hanno rapporti sessuali con uomini più vecchi che hanno più possibilità di essere sieropositivi. Tra i giovani di 15-19 anni, le donne risultano contagiate cinque volte più degli uomini. Essendo contagiate così giovani, molte donne muoiono prima di essersi riprodotte, facendo diminuire ancor più le nascite. In Africa il numero delle donne sieropositive supera di 2 milioni quello degli uomini. La morte della madre comporta la perdita del suo contributo alla vita, o alla sopravvivenza stessa della famiglia, e l’aumento della mortalità dei suoi figli.
Il virus colpisce in maggioranza gli adulti giovani, creando milioni di orfani.
Uno dei primi paesi colpiti dall’epidemia, l’Uganda, è diventato un modello per gli altri paesi, poiché la quota contagiata della sua popolazione adulta è scesa dal 14% nei primi anni 1990 all’8% nel 2000, un risultato sensazionale. In Zambia, dove si sono mobilitati i settori sanitari, didattici, agricoli e industriali, la quota contagiata di giovani donne in alcune città è diminuita di circa la metà dal 1993. |
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