Il cibo e l’acqua che ci mantengono in vita, il legno che ci offre riparo e mobilio, persino il clima e l’aria che respiriamo: sono tutti prodotti dei sistemi viventi del pianeta. Dipendiamo molto di più di quanto non ci si renda conto abitualmente dalla complessa rete biologica di cui siamo parte, nonostante la straordinaria velocità dei cambiamenti tecnologici. La nostra stessa esistenza dipende dalla complessa rete biologica di cui siamo parte, del tutto a prescindere dai cambiamenti introdotti dall’innovazione tecnologica. Uno degli insegnamenti fondamentali dell’ecologia è che nessuna popolazione può superare le dimensioni consentite dal suo ambiente di vita. Quando tutto il nutrimento disponibile è stato consumato, il numero degli individui che formano la popolazione comincia a diminuire. |
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Ogni popolazione può crescere solo fino a raggiungere un determinato tetto, detto “capacità portante dell’ambiente”.
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Si parla di “capacità portante dell’ambiente” per indicare il fatto che un qualsiasi ambiente può fornire sostentamento solo a un certo numero di individui di una qualunque specie: che si tratti della quantità disponibile di luce solare o della temperatura, della disponibilità di ossigeno piuttosto che di fosforo o di prede, di fattori geofisici piuttosto che biologici. La straordinaria crescita numerica della specie umana, che è aumentata di 1000 volte in 10.000 anni, passando da qualche milione a qualche miliardo, è stata resa possibile sia dalla fase climatica propizia che si è instaurata da quando ha avuto termine l’ultima glaciazione, sia dal fortissimo sviluppo della cultura umana, che a partire dall’invenzione dell’agricoltura e dell’allevamento degli animali ha iniziato a modificare l’ambiente naturale, plasmandolo a proprio vantaggio. |
Oggi è evidente che stiamo raggiungendo il limite delle risorse disponibili: circa un terzo dell’umanità non dispone di cibo sufficiente; le risorse fossili su cui si è basata la rivoluzione industriale sono in via di esaurimento a breve o medio termine, in rapporto all’attuale tasso di crescita della popolazione. L’andamento dell’ambiente planetario ci segnala, di anno in anno, la distruzione di interi ecosistemi, l’estinzione di un numero altissimo di specie viventi, il progressivo degrado di ambienti che hanno richiesto millenni, se non milioni di anni, per raggiungere l’assetto attuale. Nella seconda metà del ventesimo secolo, gli esseri umani hanno provocato più cambiamenti nei sistemi ambientali di quanti non se ne siano verificati in qualsiasi altro momento della nostra storia. |
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Cercando di valutare l’impatto umano sugli ecosistemi, gli scienziati della NASA ed il WWF hanno pubblicato una stima di quanta vegetazione terrestre (plant life) consuma l’umanità per procurarsi cibo, tessuti, legno e carburante. Questo studio è stato pubblicato dalla rivista “Nature” il 24 Giugno 2004. I dati usati sono stati raccolti tra il 1982 ed il 1998 dall’“Advanced Very High Resolution Radiometer” di NOAA (National Oceanic Atmospheric Administration, USA). I ricercatori hanno calcolato l’ammontare totale di carbonio assorbito dalle piante terrestri e fissato nel loro organismo ogni anno. Hanno definito questa misura Produzione Primaria Netta - PPN. Elaborando i dati al computer, si è calcolato quanta parte della Produzione Primaria Netta del pianeta è consumata dall’umanità: il 20% del totale. Il consumo varia secondo le regioni ed è influenzato da tre fattori: popolazione, consumo pro capite e tecnologia. |
La mappa mostra l’appropriazione umana della produzione terrestre. (grammi di carbonio per anno) Per maggiori dettagli: |
La mappa rappresenta la percentuale di Produzione Primaria Netta (Net Primary Production - NPP) consumata ogni anno nel posto indicato. |
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NASA: images courtesy Marc Imhoff and Lahouari Bounoua at Goddard Space Flight Center |
| | CONSUMO DI ENERGIA | | |
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In Italia ogni persona consuma in media 5 litri di petrolio al giorno.
Il mondo consuma 25 miliardi di barili di petrolio “convenzionale” all’anno, spendendo circa 1000 miliardi di Euro.
Le scoperte di nuovi giacimenti hanno raggiunto il loro massimo storico verso la metà degli anni 1960.
Da allora sono in declino.
Dal 1985 si consuma più petrolio di quanto non se ne scopra. http://www.aspoitalia.net/intro.html
Gli uomini consumano cibo, beni materiali e risorse naturali più che mai, la ricerca universale di prosperità e lusso materiale alimenta problemi ambientali e di sicurezza, così afferma un recente rapporto sulle tendenze future del pianeta. Lo studio, intitolato “Vital signs 2005”, diffuso dal gruppo di ricerca “Worldwatch Institute”, segnala che l’aumento della produzione e dei consumi di ogni tipo – da grano e carne a petrolio e automobili – riflette la forte crescita economica del 2004. Passano del tutto inosservati i costi sociali e ambientali della crescita economica, dichiara il rapporto. L’inquinamento è in crescita, gli ecosistemi sono in degrado, e i poveri del mondo - esclusi dai proventi della crescita economica – vengono dimenticati. ... segue nella scheda
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Le scelte di consumo hanno assunto significati nuovi nel privato, nella società, nel mercato.
Consumare può essere un comportamento ricco di significati e di valori, e non più solo un’azione razionale rispetto a un bisogno da soddisfare nel modo più vantaggioso per sé. (Mercato)