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Negli ultimi due decenni la consapevolezza dell'umanità riguardo all'ambiente è aumentata considerevolmente, inducendo gli individui e i loro rappresentanti istituzionali ad assumere atteggiamenti più responsabili ed attenti nei confronti della Terra, che permette e sostiene la vita di ognuno di noi. Certamente lo sviluppo, se non la sopravvivenza stessa della specie umana dipende dalla possibilità di avere accesso alle fonti primarie di sostentamento quali aria respirabile, acqua dolce, suolo coltivabile, energia pulita e rinnovabile. Esigenze che nei secoli passati il pianeta era in grado di soddisfare. |
Nel 1987 il "Rapporto Brundtland", considerando che un ambiente degradato e impoverito nelle sue risorse non sarebbe in grado di garantire uno sviluppo durevole e socialmente accettabile, definisce "sviluppo sostenibile" quello in grado di soddisfare i bisogni attuali senza pregiudicare la capacità dell'umanità di soddisfare i propri nel futuro. Finalmente la protezione dell'ambiente non era più vista come un vincolo allo sviluppo, ma come una condizione necessaria per un vero sviluppo. "Sviluppo sostenibile è lo sviluppo che soddisfa i bisogni delle attuali generazioni senza compromettere la possibilità di quelle future di soddisfare i loro".
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Nel 1992, le Nazioni Unite, per tentare di conciliare le esigenze dei paesi
poveri e quelle dei paesi industrializzati, organizzarono la Conferenza
Mondiale di Rio de Janeiro su ambiente e sviluppo. Parteciparono 178
governi e 120 capi di Stato.
In questa sede fu approvata la "Carta
della Terra", e "Agenda 21", riferimento mondiale per lo
sviluppo sostenibile nel XXI secolo.
Alcuni governi rifiutarono di approvare le scadenze e gli obiettivi proposti (come il contenimento delle emissioni di gas serra), di sottoscrivere convenzioni, (ad esempio quella sulla biodiversità) e di stabilire un piano d'azione vincolante, (ad esempio per la tutela del patrimonio forestale mondiale).
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AGENDA 21 Nel 1992, nell'ambito del Consiglio Economico e Sociale dell'ONU
(ECOSOC) è stata istituita la Commissione sullo sviluppo sostenibile.
Nel 1993 in Italia è stato emanato il "Piano nazionale
per lo sviluppo sostenibile, in attuazione dell'Agenda 21",
che costituisce un esame dello stato di attuazione delle politiche ambientali.
Con la Carta di Ålborg, nel 1994, è stato fatto il primo passo dell'attuazione dell'Agenda 21 locale, firmata da oltre 300 autorità locali durante la "Conferenza europea sulle città sostenibili": sono stati definiti i principi base per uno sviluppo sostenibile delle città e gli indirizzi per i piani d'azione locali.
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La Convenzione sulle Biodiversità (CBD), negoziata sotto gli auspici del Programma per l'Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP), e firmata nel giugno 1992 alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo e l'Ambiente (UNCED) è entrata in vigore il 29 dicembre 1993. Nell'ottobre 1998 ne facevano parte 170 stati. Gli obiettivi della Convenzione sono di promuovere la conservazione della biodiversità, l'uso sostenibile dei suoi componenti e l'equa condivisione dei benefici derivanti dall'utilizzo delle risorse genetiche. Il segretariato della CBD è a Montréal (Canada).
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PROTOCOLLO DI CARTAGENA
Nel gennaio 2000 si è tenuta a Montréal la sessione straordinaria per l'adozione del protocollo sulla biosicurezza, presenti oltre 750 partecipanti: rappresentanti di 133 governi, organizzazioni non governative, industriali e della comunità scientifica. Dopo 9 giorni di negoziati, i delegati hanno adottato il Protocollo di Cartagena che riguarda l'uso, e il trasferimento di organismi viventi modificati, LMOs (Living Modified Organisms) che possano avere effetti negativi sulla biodiversità. Il protocollo stabilisce accordi di procedure per l'importazione di LMOs, ne afferma i principi precauzionali elencando dettagliatamente la documentazione e le informazioni richieste per il trasferimento.
Un'attenzione particolare è data ai paesi in via di sviluppo ed a quelli privi di legislazione nazionale in materia.
http://bch.minambiente.it/protocollo.html |
http://www.earthsummit2002.org/Es2002.PDF (inglese) |
L'allarme sullo stato del pianeta è stato dato ripetutamente da varie fonti, a volte così diverse tra loro come posizione politica, economica e culturale che nessuno può più ignorare che la bomba ecologica è innescata e il tempo che manca all'esplosione continua pericolosamente a diminuire.
L'umanità ha sempre cercato di adattare l'ambiente ai propri bisogni, dimenticando spesso che la natura funziona in base ad equilibri interconnessi di cui l'uomo è parte.
L'aumento della popolazione, lo sfruttamento delle risorse e l'inquinamento stanno portando alla rottura di quegli equilibri che rendono possibile la vita sulla Terra. Gli eventi climatici estremi (uragani, inondazioni, siccità, ecc.), che accadono sempre più di frequente, ne sono una testimonianza. Le Nazioni Unite hanno pubblicato nel 2005 uno studio sull'ambiente
chiamato in italiano:
Il nucleo essenziale del rapporto dell'ONU è costituito da un allarme: |
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"l'attività umana pone una tale pressione sulle funzioni naturali della Terra che la capacità degli ecosistemi del pianeta di sostenere le generazioni future non può essere assicurata". |
COUNTDOWN 2010 Il 13 giugno 2005 a Montecatini, durante la riunione del gruppo lavorativo sulle aree protette della Convenzione sulla Diversità Biologica, l'Italia ha aderito formalmente all'iniziativa "Countdown 2010" "Conto alla rovescia 2010". |
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| | SUMMIT DI MONTREAL | | |
Congresso sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (28 novembre - 9 dicembre 2005) Montreal - Canada
I rappresentanti di 189 governi si sono incontrati (è l'undicesima volta dal 1992) per negoziare accordi che affrontino i problemi del clima. È il primo incontro per i rappresentanti dei paesi che hanno firmato il protocollo di Kyoto. http://unfccc.int/2860.php
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Durante la conferenza, convocata per decidere una linea d'azione per il "dopo 2012", da un lato Lord May, presidente della Royal Society, ha paragonato l'effetto del cambiamento climatico a quello di "armi di distruzione di massa", dall'altro continua l'atteggiamento di chiusura di Stati Uniti, Australia, India e Cina. Gli americani per ora non sembrano disposti a prendere alcun impegno vincolante: il capo negoziatore americano ha detto di ritenere "prematuro" parlare di impegni per il futuro. L'Italia si è allontanata di oltre il 18% dal suo obiettivo di riduzione (-6,5%) e per non incorrere nelle sanzioni che verranno stabilite, dovrà ridurre di quasi un quinto le sue emissioni attuali. Il WWF ha rivolto un appello chiedendo l'inizio delle trattative. |
Repubblica, 11 dicembre 2005
Montreal, vertice concluso con un nuovo accordo che ha coinvolto oltre 150 Paesi tra i 188 presenti: i lavori partiranno a maggio. Protocollo Kyoto: via alla fase 2 a sorpresa arriva un'apertura Usa. Grazie a un intervento di Clinton, la delegazione americana ha sottoscritto
un documento di impegno per un "dialogo globale". Il Protocollo di Kyoto, dato per spacciato appena pochi giorni fa, è dunque risorto, anche se resta zoppicante e privo degli Stati Uniti, che con il 25% delle emissioni mondiali sono i primi emettitori di gas serra. Franco Foresta Martin http://www.repubblica.it/2005/k/sezioni/scienza_e_tecnologia/kyoto/ |
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