|
Sulla strada del miglioramento di ciò che già abbiamo e dei rimedi tecnologici dobbiamo sicuramente annoverare cosa si potrebbe fare nel quadro dei problemi energetici relativi a unità di consumo singole o di agglomerati medio piccoli ovvero esaminare a volo d'uccello il tema dell'energia a piccola scala che per definizione utilizza come fonti quelle rinnovabili.
Possiamo considerare, in prima approssimazione, l'energia a piccola scala come una sorta di sistema integrato di fonti di energia.
Le possibilità di utilizzo delle fonti rinnovabili disponibili diventa articolato perché da un lato non si può prescindere dai numerosi aspetti legati alle condizioni del territorio, dall'altro non si può non considerare una nuova condizione che rappresenta la necessità di un cambiamento ed affinamento di ottica nel valutare i problemi degli usi finali dell'energia.
Per giustificare quest'ultima affermazione ricordiamo che nel luglio del 1974, per conto della American Physics Society, un gruppo di ricercatori di Princeton presentò una memoria in cui per la misura dell'efficienza quantitativa di un sistema fu introdotto un nuovo parametro numerico rappresentante il rendimento del secondo ordine. Tale parametro confronta il calore o il lavoro utile prodotto dal sistema non con l'energia introdotta nel sistema stesso ma con il massimo calore o lavoro utile fornito dal migliore fra tutti i sistemi capaci di svolgere la stessa funzione ed alimentato con la stessa energia: per scaldare l'acqua della doccia non usare l'energia elettrica ma l'energia solare.
Dato per scontato che le modalità per il risparmio energetico devono tendere a migliorare il rapporto tra calore o lavoro prodotto da un sistema ed energia immessa in esso, è necessario anche applicare le indicazioni contenute nel concetto di rendimento del secondo ordine e puntare per i consumi "domestici" su un programma energetico a bassi consumi con fonti energetiche rinnovabili locali ed integrate.
I sistemi integrati sono entità che utilizzano una serie di fonti energetiche differenti ma complementari. Di tali sistemi possiamo sintetizzare le caratteristiche nei seguenti cinque punti messi in luce da Lovins:
- Si basano su flussi di energia rinnovabile sempre presente e sempre attiva: sole, vento, acqua, vegetazione, ecc.
- Sono differenziati, cioè l'energia disponibile è l'insieme di diversi contributi energetici, anche modesti se esaminati singolarmente, ma caratterizzati dal massimo rendimento in rapporto all'utilizzo finale.
- Sono flessibili e a basso contenuto tecnologico.
- Usano tecnologie che devono essere adeguate sia ai valori di energia ricavabile sia alla situazione geografica.
- Usano tecnologie che devono essere coerenti all'uso finale di energia anche nel suo aspetto qualitativo.
Il concetto sotteso da questi cinque punti è quello che tende a risolvere problemi quotidiani quali il riscaldare ambienti, l'illuminare abitazioni, ecc. in modo locale slegato da una produzione centralizzata di energia.
|
|