 |
coltello di pietra della preistoria |
La comparsa del genere umano si accompagna alle prime
testimonianze di manifestazioni culturali: le pietre scheggiate che troviamo associate a Homo habilis, usate per rompere le ossa di animali,
uccisi nella caccia o trovati morti, o per raschiarne la carne. È proprio la presenza di questi utensili a convincerci a fare di questo lontano antenato il primo essere umano.
I resti lasciati da questi antenati ci dicono che consumavano i pasti insieme e che hanno continuato a perfezionare i loro strumenti di pietra per oltre due milioni e mezzo di anni.
Ogni altro strumento costruito con materiali diversi, dal legno al bambù, dalla corteccia alle fibre vegetali, non si è conservato, se non eccezionalmente.
Sappiamo che i primi uomini vivevano in Africa orientale, ma che meno di 2 milioni di anni fa si sono spinti fino all’Asia centrale, all’Europa, all’Estremo Oriente.
Nel corso del tempo sono diventati abili cacciatori -non si sono più limitati a raccogliere vegetali e a predare cadaveri- e hanno compiuto un’invenzione fondamentale, imparando a controllare il fuoco.
Non sappiamo quando l’uomo abbia perduto il pelo corporeo, nè quando abbia iniziato a coprirsi di abiti (la testimonianza più antica risale a meno di 30.000 anni fa e viene da una regione molto fredda).
Sappiamo però che viveva in gruppo, abitando rifugi temporanei o stagionali. Le ossa e le pietre hanno parecchio da raccontare, ma il resto può essere ricostruito solo dall’immaginazione.
In Molise, uno spiazzo lastricato con ossa animali, datato
intorno a 700.000 anni fa e in parte trasferito nel museo di Isernia, fa pensare
ad uno spazio di uso comune, forse rituale. I resti di sepolture e riti funebri
risalgono a tempi molto più recenti, intorno ai 100.000 anni fa, e non sono
sempre certe.
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grotta abitata nella preistoria, in Siria |
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fonte: www.archart.it |
 |
giacimento di ossa animali, nel museo archeologico di Isernia |
Ogni testimonianza rivela che l’uomo antico è molto bene adattato al suo ambiente. Neandertal è in grado di dare la caccia ai grandi animali dell’epoca e negli ultimi 100.000 anni sopravvive a una serie di glaciazioni,
ritirandosi nella parte meridionale d’Europa e in Medio Oriente.
Lo strumentario di pietra evolve molto lentamente
e su un lunghissimo arco di tempo. A partire da 300.000 anni fa si assiste, con Neandertal, a importanti innovazioni e perfezionamenti.
Ma è solo nel pieno della grande espansione dell’uomo moderno, a partire da 50.000 anni fa, che si verifica un cambiamento molto significativo:
gli strumenti aumentano di varietà e per specializzazione e se ne ritrovano di diversi materiali, oltre alla pietra. Si affermano nuove invenzioni,
come il propulsore (che compare verso i 30.000 anni fa e si diffonderà in gran parte del mondo), le bola, l’arco (intorno ai 20.000 anni fa).
Homo Sapiens Sapiens
Da cosa è determinata la grande espansione dell’uomo moderno, che lo porta a occupare il mondo in poche decine di migliaia di anni?
 |
strumenti di 30.000 anni fa |
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