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cranio di Homo erectus (a sinistra) a confronto con cranio di habilis |
Passano alcune centinaia di migliaia di anni dopo la comparsa
di Homo habilis e si cominciano a trovare, dapprima in Africa e in tempi
successivi anche in Asia e in Europa, i resti di un nuovo tipo umano.
È stato battezzato Homo erectus (un nome "di comodo", se vogliamo, perché già Homo
habilis, e prima ancora Australopithecus afarensis, avevano la stazione eretta,
come abbiamo visto).
I resti più antichi di questo nuovo tipo umano datano a circa
2 milioni di anni fa. Il cervello è notevolmente più sviluppato rispetto a quello di habilis: il volume arriva
a superare i 1000 cc.
La forma del cranio è un po’ diversa rispetto ad habilis: si comincia a notare un principio di fronte sopra le arcate sopracciliari, che sono sempre molto sporgenti.
La mandibola sporge in avanti rispetto al profilo del volto.
Nonostante l’aspetto ancora parzialmente scimmiesco, Homo erectus costruisce
strumenti decisamente più perfezionati di quelli del suo immediato predecessore.
Spesso sono lavorati su due lati, anziché su un lato solo; dalla loro forma è chiaro che servivano a svolgere funzioni diverse e specializzate.
Alcuni sono scuri a due facce, strumenti d’impiego molto versatile. È uno strumentario detto acheuleano, dal nome della località di Saint-Acheul, in Francia.
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strumentazione di erectus |
Allo sviluppo della strumentazione corrisponde evidentemente una capacità più avanzata di interagire con l’ambiente di vita, anzi con ambienti molto diversi tra loro.
Lo testimonia il fatto che mentre i resti di Homo habilis sono stati trovati solo in una parte d’Africa (soprattutto nella Gola di Olduvai, nell’attuale Tanzania),
i resti di Homo erectus si trovano anche in Africa nord-occidentale
e in numerose parti d’Europa e dell’Asia meridionale e orientale, fino all’Indonesia.
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diffusione di Homo erectus |
Non sappiamo esattamente quando si sia verificata questa espansione di erectus a gran parte dell’Eurasia, ma sembra che abbia avuto inizio in un’epoca molto precoce, meno di due milioni di anni fa.
Sappiamo che è Homo erectus a scoprire il fuoco, ma non sappiamo quando questo sia successo. Trovare tracce di antichi focolari è chiaramente molto più difficile che ritrovare denti od ossa.
La testimonianza più antica di cui disponiamo risale a circa 500.000 anni fa ed è in Cina,
ma viene naturale pensare che il controllo del fuoco sia stato acquisito in un tempo molto più antico e che sia stato ciò che ha consentito a Homo erectus di diffondersi a buona parte del mondo,
appunto perché gli ha permesso di adattarsi agli ambienti più diversi.
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