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Con l’agricoltura, la demografia umana muta profondamente. Non vi è più scarsità di cibo, ora che le risorse alimentari sono di produzione umana.
Diventa un vantaggio avere un buon numero di figli, che possono aiutare i genitori a lavorare i campi e a badare agli animali. La
popolazione aumenta rapidamente. Mano a mano che una zona si satura di persone, una parte della comunità, forse le nuove generazioni, si separa e migra un po’ più in là, verso nuove terre da coltivare.
L’analisi statistica della distribuzione di alcune frequenze geniche nella popolazione europea mostra un gradiente analogo a quello della diffusione della coltivazione del grano in Europa,
suggerendo che siano stati in larga parte gli agricoltori a spostarsi progressivamente, in un continuo processo di moltiplicazione ed espansione, portando con sè la nuova tecnologia e inglobando, per strada,
le popolazioni di cacciatori-raccoglitori presenti in Europa già da prima della glaciazione.
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acquedotto romano (Segovia, Spagna) |
diffusione dell’agricoltura in Europa
carta d’Europa: prima componente principale delle frequenze geniche
La crescita demografica avviata dall’invenzione dell’agricoltura prosegue
da allora inarrestabile, portando la popolazione mondiale dai pochi milioni di individui di 10.000 anni fa agli oltre 6 miliardi di oggi.
grafico: crescita della popolazione mondiale
L’impatto della cultura umana sull’ambiente naturale si fa via via più deciso. Selezionando accuratamente le piante e gli animali migliori,
l’uomo inizia a modificare gli organismi naturali e a produrre quelli più vantaggiosi alla sua sopravvivenza. In America centrale, nell’arco di qualche millennio le pannocchie di granoturco,
lunghe inizialmente pochi millimetri (come una monetina da un centesimo di euro), passano a parecchi centimetri di lunghezza. In Medio Oriente,
accurati sistemi di canalizzazione permettono di irrigare ampie distese di terreno, rendendo i campi molto più produttivi e iniziando a creare vaste e organizzate comunità,
basate sulla divisione e specializzazione del lavoro.
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ricostruzione di Çatal Hüyük |
sviluppo della pannocchia di granturco
Nei tempi precedenti all’agricoltura, come è ancor oggi fra i cacciatori-raccoglitori. ogni individuo doveva essere in grado di fare più o meno tutto anche da solo e di provvedere interamente a se stesso.
Ora cominciano a crearsi classi sociali destinate a mansioni specifiche. Nascono le prime gerarchie, le prime organizzazioni sacerdotali, i primi eserciti.
In parallelo, compaiono le prime cittadine. Çatal Hüyük, nella Turchia odierna, nasce 10.000 anni fa come un villaggio di case di fango; 9000 anni fa conta già 5000 abitanti; continuerà a crescere per millenni,
strato dopo strato, mano a mano che case nuove vengono costruite sulle macerie delle sottostanti, fino a formare un’elevata collina. Nella città non vi sono strade: alle case si accede solo dall’alto.
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scavi di Çatal Hüyük |
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punte di freccia in ossidiana |
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ceramiche del neolitico |
Insieme all’agricoltura si diffonde la ceramica, che compare in Africa intorno a 10.000 anni fa. Fra i 9000 e gli 8000 anni fa la troviamo in Medio Oriente, da dove si spargerà in Europa con gli agricoltori,
che a quel punto hanno già raggiunto la Grecia.
La ceramica è chiaramente preziosa per il contadino: permette di contenere liquidi e solidi e di preservare le granaglie dall’attacco di insetti e topi; era stata inventata una prima volta intorno ai 30.000 anni fa,
e impiegata per statuette e oggetti d’arte, ma è fragile e pesante e mal si prestava alla vita nomade del cacciatore-raccoglitore,
che con i suoi frequenti spostamenti ha convenienza ad essere il più leggero possibile.
La strumentazione di lavoro è sempre fatta di pietra, legno e di ogni altro materiale disponibile in natura. In Europa si parla di Neolitico, "età della pietra nuova",
per distinguere l’era dell’agricoltura dal precedente Paleolitico, l’"età della pietra antica". Nascono
strumenti nuovi ed efficienti, destinati all’agricoltura, come falci e roncole, e più avanti gli aratri.
Si diffonde una nuova pietra, l’ossidiana, facile da lavorare ma di eccezionale robustezza e con bordi taglienti come rasoi, che si affilano con l’uso. Di origini vulcaniche, pregiatissima,
l’ossidiana si trova però in pochissimi luoghi, e lo sfruttamento sistematico di queste cave darà origine alla prima forma di commercio.
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a sinistra: il più antico aratro documentato in Italia, in un graffito inciso sulla roccia in Valcamonica e risalente a 5000 anni fa
al centro: danzatrici di oltre tremila anni fa, in ceramica dipinta, Creta a destra: un aratro dell’antico Egitto |
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