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Nel XX secolo ha inizio lo sfruttamento di nuove forme di energia, da quella nucleare (con le sue due modalità, fissione e fusione) a quella solare, convertibile da pannelli e celle solari rispettivamente in calore e in elettricità, ma il punto centrale del ragionamento svolto fin qui è che l′energia non è altro che il risultato della trasformazione di risorse che, come vedremo nel capitolo Fonti di energia, sono in ultima sostanza "combustibili". Questo fatto ci permette di comprendere la vera portata delle problematiche che ci interessano.
Ricordiamo che una legge fondamentale della fisica afferma che l′energia non si crea e non si distrugge mai, si conserva sempre e può passare da una forma all′altra.
In questa prospettiva, per inquadrare le possibili scelte da compiere per indirizzare la risoluzione dei problemi connessi al rapporto sviluppo/qualità della vita, è necessario affrontare la questione della trasformazione della qualità dell′energia.
Ricordiamo che l'energia si ottiene trasformando "combustibile" e rappresenta, come vedremo meglio nel capitolo Breve storia dell′energia, la capacità di produrre lavoro utile. Per semplificare, mentre il calore non si può trasformare tutto in energia elettrica, quest′ultima si può invece trasformare tutta in calore quindi presenta una "qualità" più elevata.
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Il combustibile, qualunque esso sia, è presente in quantità finite. Questa consapevolezza pone il primo serio problema: i limiti.
Il secondo drammatico problema è legato alla trasformazione della qualità dell′energia. È drammatico perché è nel ciclo di trasformazione energetica, prevalentemente basato sull′utilizzo dei combustibili fossili (fonti non rinnovabili di energia) come vedremo nei capitoli Fonti di energia, Impatto ambientale, e Che fare, che vengono pesantemente modificati gli equilibri che regolano lo stato fisico del nostro pianeta e quindi della nostra vita "fino a ipotizzare l'impossibilità della nostra stessa esistenza."
Per riepilogare quanto detto fin qui, i termini del problema sono sostanzialmente questi:
- l′energia è l′attitudine di un corpo o di un sistema a compiere lavoro;
- per ottenere lavoro, la società contemporanea trasforma in prevalenza combustibili;
- in questo processo si ha il cambiamento della qualità e della forma sia dell′energia sia del combustibile.
Nelle prossime sezioni, come indicato sopra, vedremo come le trasformazioni, di qualità e di forma, danno origine, nella biosfera, a cambiamenti di equilibri che possono provocare cambiamenti strutturali, le cui conseguenze tendono ad alterare le condizioni che determinano la qualità della vita sulla Terra.
Risulterà evidente, dagli effetti che queste trasformazioni generano, che non esiste una bacchetta magica, scientifica o tecnologica, con cui si possa sperare di risolvere il problema energetico nella sua drammatica relazione con le variazioni della qualità dell′energia.
Anche se a volte si sente riferire di scoperte scientifiche sorprendenti, che fanno intuire che la natura possa riservarci sorprese capaci di trasformare gli scenari futuri, non possiamo ragionevolmente pensare che una soluzione per l'avvenire della nostra specie risieda in possibili tecnologie non ancora sviluppate e legate all′ipotesi di scoperte che potrebbero essere fatte nel futuro.
Realisticamente dobbiamo pensare a cosa fare in conformità a ciò che conosciamo e guardare all′evoluzione del rapporto uomo vita, non ipotizzando solamente la scienza e la tecnologia come strada su cui camminare per risolvere i problemi, ma in primo luogo considerare che l′uomo ha la capacita di regolare l′equilibrio tra la qualità della vita possibile e la possibilità di vivere.
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