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Osservando il suolo, si nota che è composto da più
strati orizzontali caratteristici, di diverso spessore, detti
orizzonti, che nel loro insieme formano il profilo del
suolo.
In un bosco, lo strato superficiale (il più sottile)
è la lettiera, formata di resti organici depositati
dalle piante (foglie, rami secchi, frutti caduti) e di animali morti.
Subito sotto si trova la lettiera in decomposizione, dove
i resti organici della lettiera vengono “smontati” in composti
più semplici dall’azione di organismi decompositori, soprattutto
batteri e funghi microscopici.
Più sotto ancora troviamo uno strato di humus, formato
da materiale organico già decomposto, mescolato a terreno. Questi
primi tre strati, di modesto spessore (mediamente fra un minimo di 2 cm
e un massimo di 2 m), sono quelli che consentono la vita di piante ed animali.
Scendendo ancora, si trova uno strato minerale, inorganico,
composto di sabbia, argilla e frammenti di roccia, dove riescono a penetrare
solo le radici degli alberi più alti.
Segue poi il sottosuolo, via via più ricco di frammenti
di roccia, fino ad arrivare alla roccia madre, che è
uno strato compatto, sottratto all’azione degli agenti atmosferici,
su cui poggiano tutti gli altri suoli, compresi i fondali marini. |
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